Quando la diagnosi è tardiva: la sentenza che tutela il diritto alla salute
- Studio Legale Mazzeo
- 22 gen
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La sentenza in sintesi
Caso: Una paziente non ha ricevuto una diagnosi tempestiva, con conseguenze gravi per la sua salute.
Esito: Il Tribunale ha condannato il medico responsabile e la struttura sanitaria a un risarcimento di oltre 214.000 euro.
Implicazioni: La decisione evidenzia l’importanza della diligenza medica e il diritto dei pazienti a un trattamento adeguato.
La vicenda: un caso di diagnosi tardiva
Nel 2013, la Sig.ra D.C. si è sottoposta a una mammografia che evidenziava segni sospetti, ma il medico non li ha rilevati. Solo un anno dopo, a seguito di un ulteriore controllo, è stato diagnosticato un carcinoma avanzato, che ha reso necessario un intervento chirurgico radicale.
La paziente, assistita dallo Studio Legale Mazzeo, ha citato in giudizio il medico e la struttura sanitaria, ottenendo il riconoscimento del risarcimento per il danno subito.
I principi stabiliti dalla sentenza
La decisione del Tribunale ha ribadito alcuni punti chiave:
Responsabilità per omessa diagnosi: Medico e struttura sono stati ritenuti congiuntamente responsabili dell’omessa diagnosi.
Impatto del ritardo diagnostico: Il ritardo ha aggravato significativamente le condizioni della paziente, rendendo necessario un trattamento più invasivo, aumentando il rischio di recidiva e impattando anche sull’aspettativa di vita.
Risarcimento proporzionato: La cifra riconosciuta alla paziente comprende danni morali, estetici, biologici e le spese mediche sostenute.
Cosa significa questa sentenza per i pazienti
Questo caso dimostra che la negligenza medica può avere conseguenze gravi, ma che è possibile ottenere giustizia e un risarcimento adeguato. È fondamentale rivolgersi a professionisti legali esperti per tutelare i propri diritti.
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