Infortunio sul lavoro INAIL: la guida completa su procedura, ricorso e azione giudiziaria
- Studio Legale Mazzeo

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Subire un infortunio sul lavoro può avere conseguenze rilevanti non solo sulla salute, ma anche sulla stabilità economica e professionale del lavoratore. La tutela INAIL rappresenta uno strumento fondamentale, ma il percorso per ottenere il riconoscimento delle prestazioni non è sempre semplice né automatico.
In questa guida analizziamo tutta la procedura INAIL, dalla denuncia iniziale fino al ricorso giudiziario, chiarendo diritti, obblighi e strategie utili per tutelarsi efficacemente.
1. Cos’è un infortunio sul lavoro secondo la legge
L’infortunio sul lavoro è disciplinato dall’art. 2 del D.P.R. 1124/1965 e si verifica quando un evento avviene per causa violenta, in occasione di lavoro, provocando una menomazione dell’integrità psicofisica del lavoratore, temporanea o permanente.
Gli elementi essenziali sono tre:
Causa violenta: un evento improvviso e concentrato nel tempo (caduta, urto, schiacciamento, trauma);
Occasione di lavoro: il collegamento tra l’attività lavorativa e l’evento lesivo;
Danno alla salute: conseguenze fisiche o psichiche documentabili.
La tutela INAIL comprende anche gli infortuni in itinere, cioè avvenuti nel tragitto casa-lavoro, purché siano rispettate specifiche condizioni previste dalla legge.
2. Cosa deve fare subito il lavoratore dopo un infortunio
Dopo un infortunio sul lavoro, il comportamento del lavoratore è determinante per il buon esito della pratica INAIL.
È necessario:
Informare immediatamente il datore di lavoro, preferibilmente anche per iscritto;
Rivolgersi a una struttura sanitaria (pronto soccorso o medico curante) per ottenere il certificato medico di infortunio;
Conservare tutta la documentazione sanitaria, eventuali fotografie del luogo dell’evento e i nominativi dei testimoni.
Ritardi o imprecisioni nella certificazione medica possono compromettere il riconoscimento dell’infortunio.
3. Obblighi del datore di lavoro in caso di infortunio
Il datore di lavoro ha obblighi precisi e inderogabili. In particolare deve:
trasmettere telematicamente la denuncia di infortunio all’INAIL entro due giorni dal ricevimento del certificato medico;
collaborare con l’INAIL durante l’istruttoria;
rispettare e documentare le misure di sicurezza previste dal D.Lgs. 81/2008.
Il mancato rispetto di tali obblighi può comportare sanzioni amministrative e incidere negativamente sulla tutela del lavoratore.
4. Come presentare la denuncia e la domanda di prestazione INAIL
La denuncia di infortunio presentata dal datore di lavoro vale anche come domanda di prestazione per conto del lavoratore.
Una volta aperto il fascicolo, l’INAIL procede con:
verifica del certificato medico;
eventuale richiesta di documenti integrativi;
convocazione del lavoratore a visita medico-legale.
Da questo momento ha inizio ufficialmente il procedimento amministrativo INAIL.
5. Accertamenti medico-legali e valutazione del nesso causale
La fase medico-legale è centrale. L’INAIL valuta:
l’esistenza del nesso causale tra lavoro ed evento lesivo;
la durata dell’inabilità temporanea;
l’eventuale danno biologico permanente.
È fondamentale presentarsi alle visite con documentazione sanitaria completa e aggiornata. Nei casi più complessi, l’assistenza di un medico legale di parte (CTP) può essere decisiva per contrastare valutazioni riduttive.
6. Quando e come l’INAIL riconosce (o nega) l’infortunio
Al termine dell’istruttoria, l’INAIL emette un provvedimento che può essere:
Accoglimento totale, con riconoscimento delle prestazioni;
Accoglimento parziale, con riduzione dei giorni o della percentuale di invalidità;
Rigetto, per assenza di nesso causale o dei requisiti assicurativi.
Il lavoratore ha diritto ad accedere e ottenere copia dell’intero fascicolo INAIL.
7. Il ricorso amministrativo contro il provvedimento INAIL
In caso di rigetto o riconoscimento parziale, è possibile presentare ricorso amministrativo entro 60 giorni dalla notifica.
Il ricorso va indirizzato al Comitato Provinciale INAIL e può essere supportato da:
nuove certificazioni mediche;
relazioni medico-legali di parte;
osservazioni tecniche e giuridiche.
L’INAIL ha 150 giorni per decidere. In caso di mancata risposta, si forma il silenzio-rigetto.
8. Il ricorso giudiziario al Tribunale del Lavoro
Se il ricorso amministrativo non ha esito favorevole, il lavoratore può agire davanti al Tribunale del Lavoro, di norma entro tre anni dal provvedimento INAIL.
Nel giudizio:
il lavoratore deve dimostrare dinamica e occasione di lavoro;
l’INAIL deve provare l’assenza dei presupposti;
il giudice nomina una CTU medico-legale.
La sentenza può riformare la decisione INAIL e condannare l’Istituto al pagamento delle prestazioni e degli arretrati.
9. Conclusioni e consigli legali pratici
Il riconoscimento di un infortunio sul lavoro INAIL non è sempre automatico. Errori procedurali, valutazioni medico-legali errate o carenze probatorie possono portare a rigetti o indennizzi ridotti.
Rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto del lavoro e previdenza INAIL consente di:
impostare correttamente la pratica fin dall’inizio;
coordinare difesa legale e medico-legale;
tutelare i propri diritti in sede amministrativa e giudiziaria.
Un’assistenza tempestiva e qualificata può fare la differenza tra una tutela parziale e il pieno riconoscimento delle prestazioni spettanti.



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